martedì 4 ottobre 2022

Voglie inconfessabili....le mie

 Una donna vogliosa di provare ogni forma di piacere

 

 Pensieri liberi, le nostre fantasie cominciano dove finisce il nostro vissuto. Possono essere una variante delle nostre esperienze, oppure un scalino in piu, oppure sfocia in cose ove non esiste alcun limite, al punto da diventare irrealistiche.

 Per intanto le mie, piu che un scalino erano una rampa di scale in piu, e bella lunga....

 Sono a fare la spesa a Monfalcone. Mi aggiro tra gli scaffali con il mio carrello quando noto un uomo, forse sulla quarantina, che mi guarda con insistenza. Non ci bado molto e proseguo nella mia ricerca dei prodotti in offerta. Cambio corsia e trovo il prodotto che mi interessa nello scaffale piu basso. Mi rialzo e lo rivedo, ma stavolta il suo carrello e davanti al mio, quasi a sbarrarmi la strada. Mi fissa con insistenza.

 "Ma tu sei la troia di Aurisina, vero? Quella che sui annunci scrive che scopi con cani e porci."

 Alla faccia del essere diretto. E il diretto mi arriva diritto alla bocca dello stomaco, innaspettato, lasciandomi interdetta. Mi guardo attorno, la corsia e deserta, ho scelto quel'ora del primo pomeriggio apposta, per non fare file alla cassa. 

 Mi riprendo, pero non so cosa rispondergli. Certo, potrei negare, mostrarmi indignata, ma non lo faccio. Gli rispondo semplicemente; "Si, perche?"

 "Come perche? Sei una bella figa, troia, e vorrei scoparti". L'eleganza fatta persona. ma del resto...

 "Va bene, dove?" Non so perche gli ho risposto cosi, l'ho fatto senza nemmeno pensarci. Magari pensavo che demordesse, bohh...

 "Andiamo a casa mia, e qui vicino, cosi potremo stare comodi."

 "Va bene, aspetta un attimo che finisco di fare la spesa e vengo". Ho buttato nel carrello giusto due cose trovate da li alle casse e mi metto in fila dietro una signora che sta riempendo la sua borsa della spesa di rete. Pago e sto mettendo la mia roba nei sacchetti che lui e dal'altra parte delle casse che mi aspetta. Infradito, pantaloni di una tuta da ginnastica e maglietta con il logo di un negozio di ferramenta.

  Mi segue nel parcheggio, e quando vede l'aut alla quale mi dirigo mi dice di aspettarlo che prende la sua e di seguirlo. "Ok"

 Andiamo verso il cantiere, e da li gira in una stradina laterale, poi un'altra svolta e si ferma. Sono le vecchie case dei lavoratori del cantiere, Due appartamenti, uno sotto e uno sopra. Mi fa cenno di seguirlo in quello al piano terra.

 Un piccolo soggiorno con angolo cottura, tavolo con due sedue e un vecchio divano con un improbabile copridivano.

 "Dai, spogliati" mi intima mentre si e gia tolto la maglietta e si sta sfilando la tuta da ginnastica. In fretta mi tolgo la maglietta, tolgo i pantaloncini jeans seguiti dalle mutandine.

 Mi si avicina, e mentre mi schiaffa la lingua in bocca la sua mano mi fruga li, tra le gambe. Sono gia bagnata, mentre io, quasi automaticamente metto le mani sul suo pene. Appena ha finito di fugarmi in bocca con la lingua mi mette la mano sopra la testa e fa pressione. Docile mi metto in ginocchio davanti a lui, senza mai aver perso la presa sul suo pene e lo scappello dolcemente. Il glande e bello roseo, odora di buono e... leccatina qui e li e sparisce in profondita nella mia gola, mentre lui preme sulla mia nuca. 

 Sto soffocando, ormai il suo pene e duro, non molto grande, ma lungo abbastanza da sentire il glande soleticarmi le tonsille. Mi scosto da lui, mi siedo sul divano, mi ci distiro e contemporaneamente alzo e allargo le gambe. Non si fa pregare per sbattermelo dentro senza troppi riguardi.

 Mi scopa cosi per parecchi minuti, non cambia assolutamente posizione o altro. Sembra un metronomo. Le uniche cose che fa in alternativa e parlare, e anche li monotono; "Ti piace ehh troia, ti piace?" 

 Cosa vuoi rispondergli? "Si, mi fai godere come una puttana..." gli rispondo incitandolo. Incitazione caduta nel vuoto, scopa sempre uguale. 

 "Tiè puttana, godi..." esclama quasi gridando mentre sento il suo seme riversarsi dentro di me. In effetti avevo goduto, un po prima, ma va bene anche cosi.

  Abbasso le gambe raccolgo le mutandine e me le infilo, seguite dai pantaloncini, ed infine dalla maglietta. Gli dico che devo scappare altrimenti mi si scongela la spesa ed esco.

 In auto ripenso a cosa avevo appena fatto e mi metto a ridere da sola. E anche una forma per scricare l'adrenalina acumulata. Realizzo che mi sono fatta scopare veramente come una puttana. In se niente male.

 Trovo Roby intento a guardare la tv sul letto. Tutta euforica lo saluto, via la maglietta, via i pantaloncini, via gli slip, salto sul letto e gli metto la patatina sopra il viso; "Annusa cosa ha fatto di bello oggi la tua puttanella."

  Lui me la sfiora con il naso, e poi parafrasando una nota publicita mi fa; " Gusto morbido, sapore intenso, e sperma."  e mi squadra con occhi indagatori da sotto il cespuglietto. Io; "Siii...."

 "Bello, ti sei fatta scopare?" chiede.

 "Si, e proprio come una vera puttana" rispondo orgogliosa.

 "Brava..." e il resto si perde mentre tenta di parlare e di lecarmi la fichetta ancora intrisa del'odore, sapore del tizio.

 La sua lingua scorre in ogni fessura della mia fichetta, la sento come guizza di qui e di li, regalandomi un fremito di piacere. Poi la sento mentre tenta di intrufolarcisi dentro e .... PLOPP

 "Oddio, affogg...." lo sento esclamare sofferente la sotto. Mi discosto e guardo cosa e successo.

 Ha le labbra, la lingua e in bocca un liquido semitrasparente della consistenza del bianco d'uovo. 

 "Oddio" realizzo, mi son portata dentro lo sperma di quel tizio, da Monfalcone... 

 "Ohh, scusa, scusa...." esclamo mentre tento di scostarmi da sopra di lui. Ma le sue mani, da dietro, gia mi prendono saldamente per i glutei attirando il tutto verso la sua faccia e.... ci si butta a continuare a leccarla avanti.

 La sua lingua che continua a frugarmi per la patatina, e la realizzazione che ha ingoiato il sperma di quel'altro mi fa fremere di piacere. Vengo come una fontana bagnando il letto nemmeno avessi fatto pipi li.

 Quando finalmente ha finito di dedicarsi alla patatina mi ribalta sul letto e mi salta addosso.Lo sento entrare dentro di me, piano, muvendosi  dolcemente, e al contempo mi bacia, bacio che ricambio con passione. Sentro distintamente il sapore di sperma nella sua bocca, e la cosa mi eccita ulteriormente.

 Scosta il su viso dal mio, si alza sulle mani e... brutale, mi sta scopa ndo brutalmente, come....  Mi fa impazzire questo suo modo di passare da una dolcezza infinata a una bestia infoiata in un nanosecondo....

 Placati un po gli animi, ancora scossa da fremiti di piacere comincio a raccontargli per filo e per segno di quel incontro. La prima domanda che mi ha fatto non e se mi era piaciuto, ma quando lo rifaceva (era evidente che mi era piaciuto).

 Mi spingeva a fare la puttanna, a farmi sbattere da uomini conosciuti per caso, poi e arrivato a chiedermi se me la sentivo di andare a troieggiare in giro da sola. 

 "Certo che si..." risposi. Poi chiesi se l'avrebbe rifatto, leccare il sperma di un altro dalla mia patatina. Rispose "Vedremo", il che equivaleva a un si. Ero al settimo cielo, una cosa cosi me la sognavo da quando il stesso servizio me lo fece Jure tempo adietro. 

 Gia che c'ero, curiosa, gli chiesi se sarebbe andato direttamente alla fonte dello sperma;

 "Vedremo....."



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